Tutto quello che c’è da sapere sul data center moving

data center moving

Per chi abbia necessità di movimentare server multi-piattaforma dalla produzione a siti diversi, noi di Laus Informatica forniamo un servizio di data center moving. Un processo, questo, che consiste in un vero e proprio “trasloco” dei dati da un punto A a un punto B di un ambiente informatico (tipicamente un server o uno storage), e che la maggior parte delle organizzazioni non è in grado di svolgere in autonomia per questioni di tempo, di risorse impiegate e – soprattutto – di competenze richieste. È infatti necessario, per un data center moving, pianificare adeguatamente la strategia d’azione, in ogni fase del progetto: per questo motivo, i nostri tecnici si recano di persona dal cliente per una fotografia dell’esistente ambiente informatico (in caso questo non esista, vanno a realizzare una mappatura atta ad indicare, ad esempio, la corretta posizione dei cavi). Una volta ottenuta la mappa, procedono poi allo smontaggio, al trasporto e al rimontaggio dell’infrastruttura.

È, il data center moving, un’operazione complessa. Espone l’organizzazione nella sua totalità, ed è quindi fondamentale affidarsi ad un professionista che sappia prevedere e individuare eventuali rischi e problematiche tecniche, anticipandone le soluzioni. Per questo motivo, noi di Laus Informatica gestiamo progetti pianificati e personalizzati, supportando il cliente in ogni fase del progetto – cominciando dalla comunicazione in sede d’analisi -, anche con l’aiuto di una tecnologia mirata.

Gli step di un data center moving

Per eseguire un progetto di data center moving, si parte dalla definizione del Gantt (e cioè del piano progettuale), con l’indicazione delle tempistiche e delle modalità con cui il lavoro verrà effettuato. Obiettivo di questa prima, importantissima, fase è la definizione delle aspettative sul livello del servizio: individuando le risorse infrastrutturali IT ed end-to-end all’interno del data center, si lavora affinché la pianificazione, la progettazione e l’implementazione della migrazione del medesimo rispettino le aspettative. A questo punto si elabora una strategia atta a razionalizzare gli ambienti (di infrastruttura e operativi), anticipando gli eventuali problemi che potrebbero sorgere così da minimizzare il rischio e di trovare eventuali soluzioni, e si passa poi alla site preparation: una volta individuato il site di destinazione, si fa un’analisi di fattibilità concentrata sulla presenza o meno dei requisiti ambientali, sull’accessibilità, sul layout e sul peso delle apparecchiature, e sulla sicurezza della struttura. Sono questi passaggi, le basi per l’assessment preventivo (la fotografia dell’ambiente di cui sopra).

Una volta terminato il procedimento, si verificano le funzionalità del sito in termini di dimensionamento e si effettua il vero e proprio data center moving, il trasloco dell’infrastruttura informatica, non prima – ovviamente – di aver razionalizzato il numero degli spostamenti, al fine di garantire la continuità operativa dell’azienda. I vantaggi di un’operazione di questo tipo? Aggiornare l’architettura di un ambiente operativo, innanzitutto, ma anche risparmiare sui consumi energetici necessari all’alimentazione e al raffreddamento massimizzando così gli investimenti effettuati sul data center.

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