Si parla tanto della crisi dei semiconduttori, come stanno reagendo i grandi produttori mondiali?
Non c’è prodotto di utilizzo personale o aziendale al giorno d’oggi che non contenga un processore o microchip, un piccolo computer che raccoglie, elabora e fornisce dati.
Uno dei settori che ha avuto una crescita esponenziale nell’utilizzo dei processori è per esempio quello dell’automotive, dove sono largamente utilizzati per la gestione della vettura e di tutte le sue funzioni ampliate con tutti i recenti sistemi di sicurezza installati. Ma non è il solo caso, molti elettrodomestici, accessori di ogni tipo contengono un processore.
È da quasi un anno che questo settore sta vivendo una profonda crisi che influenza molti altri settori di mercato.
La causa che ha portato a questa situazione di crisi è più di una e come accade normalmente è il congiungersi di più fattori.
I fattori della crisi dei semiconduttori
- La pandemia ha rallentato la produzione e la distribuzione a livello mondiale dei prodotti.
- La domanda dei microchip è aumentata molto e in breve tempo.
- Le tensioni commerciali tra USA e Cina hanno bloccato i commerci di alcune aziende.
- Fenomeni meteorologici e eventi in varie parti del mondo hanno provocato rallentamenti nella produzione e distribuzione dei componenti, tra i più influenti ricordiamo la distruzione di una fabbrica di microchip in Giappone alla fine dell’anno scorso e una tormenta di neve che nel Texas ha praticamente bloccato la produzione per molte settimane.
C’è da tenere conto che in questo ambito i produttori mondiali di processori, per la particolarità del processo produttivo producono su forecast (previsioni) di acquisto dei clienti di 3/5 anni e su questi si basano per gli investimenti e gli approvvigionamenti delle materie prime.
Quali sono i più grandi produttori di semiconduttori al mondo?
- Samsung Electronics che conta tra i suoi clienti aziende del calibro di Apple, Best Buy, Deutsche Telekom, Tektronix Hong Kong, Verizon, Huawei e sta progettando la costruzione di un mega sito negli Stati Uniti con un investimento di molti miliardi di dollari.
- Taiwan Semiconductor Manufacturing (TSMC), una delle società produttrici più grandi al mondo che ha come clienti aziende informatiche del calibro di Apple, AMD, NVIDIA, MediaTek, Broadcom, Qualcomm e Marvell, che prevede entro 3 anni di investire un considerevole budget in nuovi impianti produttivi in vari stati del mondo.
- Intel Corporation, azienda leader che fornisce processori a quasi tutti i brand del mondo ITC tra i clienti principali troviamo grandi nomi come Dell, Lenovo e HP che sta costruendo 2 nuovi impianti in Arizona con un investimento di svariati miliardi di dollari.
Solo questi 3 produttori muoveranno investimenti per 150 miliardi di dollari da qui al 2025, ma il l mondo dei semiconduttori è formato da tanti produttori sparsi in molte parti del mondo e quindi è prevedibile un valore di investimenti globale molto maggiore.
Tra gli altri produttori di Microprocessori troviamo:
- SK Hynix. (originariamente come Hyundai Electronic Industrial), è un’azienda sudcoreana che nel 2020, ha acquisito la divisione NAND di Intel.
- Kioxia Holdings Corporation (Kioxia), multinazionale giapponese separatasi da Toshiba nel 2018.
- GlobalFoundries Inc. o GloFo, produce dal 2009 circuiti integrati per aziende come AMD, Broadcom e Qualcomm.
- Micron Technology, americana, produttore di semiconduttori nato nel 1978, ha avuto come clienti Intel, Apple e NVIDIA.
- UMC, taiwanese nata nel 1980 come primo produttore di semiconduttori del paese.
- Semiconductor Manufacturing International Corporation o SMIC. Cinese, nata nel 2000, è uno dei principali produttori della Cinae tra i principali clienti figurano Qualcomm, Broadcom e Texas Instruments
- Texas Instruments (TI) è una realtà importante nella produzione dei circuiti integrati, tra i suoi rientra l’esercito americano per gli equipaggiamenti militari.
- STMicroelectronics, nata dalla fusione di Thomson Semiconducteurs e SGS Microelettronica è tra i maggiori produttori di chip europei.
Alla crisi i maggiori produttori di microprocessori stanno reagendo attraverso nuovi investimenti, alleanze e localizzazione degli impianti in aree meno sensibili alle tensioni geopolitiche che permettano di evitare rischi di forniture ai loro clienti a fronte di eventi non prevedibili come quelli che sono capitati in questi ultimi due anni.